venerdì 4 luglio 2008

Secondo voi un politico ha diritto alla privacy?

Mi dichiaro subito ed affermo che se una persona decide di mettersi a servizio del proprio paese, entrando in politica, deve rinunciare alla sua privacy: sarebbe un piccolo sacrificio, che, però, permetterebbe ai cittadini di conoscere veramente chi si è preso l'onere di guidarli e che al politico di essere abbondantemente ricompensato dalle grandi soddisfazioni che otterebbe dall'essere a servizio della collettività!
Se, invece, come accade oggi, i primi a difendere la privacy sono i politici, allora c'è da pensare che c'è "puzza di bruciato".
Faccio l'esempio attualissimo di Berlusconi, che pare stia ordinando di mandare al macero alcune intercettazioni che riguardano intimità tra lui ed una giovane ministra del suo attuale governo.
A me pare che il diritto alla privacy agitato da Berlusconi sia una presa per i fondelli degli italiani, che così pensano di salvaguardare se stessi [che da brave persone non hanno nulla da nascondere], mentre indecorosamente copre le indegnità di un personaggio politico pubblico!
Nelle intercettazioni telefoniche tra Berlusconi e Saccà, già oggi di pobblico dominio, si intuisce facilmente che Saccà procurasse le attricette a Silvio!
Ma questo potrebbe passare come privacy, e quindi non soggetto a divulgazione, se, però, Berlusconi, da Presidente del Consiglio, non andasse poi a baciare la mano e a dialogare affettuosamente con Benedetto XVI [che, invece, su questi aspetti è pronto a condannare gli stessi cittadini che si sentono protetti dalla privacy berlusconiana!], non chiedesse alla Chiesa di ammettere alla comunione gli sposati divorziati e risposati, come lui, e se, soprattutto, non si vantasse di non essere fedele con le fidanzate....nello stesso luogo dove aveva chiesto, un attimo prima, di essere ammesso alla comunione con il Corpo di Cristo!
No, la moralità di un politico non può essere un suo personale fatto privato coperto dalla privacy!
Spero che le coscienze di tante brave persone vengano finalmente scosse e che l'inganno permanente operato da Berlusconi nei loro confronti venga sventato.
Chiedo, ancora una volta, di ricevere pareri e riflessioni su questi argomenti, che a me appaiono fondamentali.

Andrea Volpe

1 commento:

Pippo La Barba ha detto...

Secondo me il diritto alla privacy
dell'uomo politico non è lo stesso di quello del comune cittadino, di chi non ha un ruolo pubblico. All'uomo politico, soecialmente se ricopre una cartica istituzionale, bisogna richiedere un supplemento di trasparenza anche nella vita privata. E' il famoso discorso della moglie di Cesare, che oltre ad essere integerrima, deve anche apparire tale. Su questo una lezione di democrazia ci hanno dato sempre gli Stati Uniti d'America, dove fior di personaggi pubblici sono inesorabilmente caduti per questioni private.