venerdì 19 settembre 2008

Chi vuole il fallimento ALITALIA?

Sul caso Alitalia da alcuni mesi mi faccio la seguente domanda:
"Come mai l'Alitalia, che vola sempre ad aerei stracolmi, perde due milioni di euro al giorno, mentre altre compagnie, che volano ad aerei semivuoti, fanno profitti"?
Le risposte che mi vengono in mente sono le seguenti tre:

1) Cattiva gestione e organizzazione ed incapacità industriale.

2) Classe dipendente privilegiata con costi esorbitanti fuori mercato del lavoro (forse questo è quello che pensa Berlusconi).

3) Volontà politica di svendere Alitalia a qualcuno che può ricambiare il favore a livello politico-economico.

Mi rispondo da solo nello stesso ordine in cui mi sono posto le domande:

1) Se c'è stato e c'è un problema di cattiva gestione e organizzazione, come sicuramente è, dopo che la situazione Alitalia è sotto i riflettori dell'opinione pubblica nazionale ed internazionale, non dovrebbe essere assolutamente difficile trovare un gruppo dirigente onesto e capace in grado di riportare una sana e normale gestione dentro la nostra Compagnia di bandiera, che gli utili sicuramente li dovrebbe fare, visto che, anche in questi giorni di crisi economica e di immagine, viaggia sempre piena. Lo scrivo in modo provocatorio (ma solo fino ad un certo punto...): propongo me stesso, che sono un ingegnere avvezzo e addestrato all'ottimizzazione dei sistemi produttivi, per studiare e metter mano alla struttura industriale di Alitalia per renderla razionale e produttiva! Se le cose stessero così, sarebbe veramente facile trovare una soluzione! Purtroppo sono convinto che non è questo il climax della crisi Alitalia!

2) Se la responsabilità è dei privilegi dei dipendenti Alitalia, penso che il trauma di questa crisi, che ormai si trascina da anni, sia tale da far rinsavire i dipendenti e porre rimedio immediato alla questione. Sono state diffuse da parte dei lavoratori Alitalia voci di disponibilità ad andare a lavorare pure... gratis, in questo momento di crisi, pur di mantenere in vita l'attività dell'Alitalia e di avviare al salvataggio la nostra Compagnia di bandiera. Purtroppo nemmeno questo mi pare il nocciolo della vicenda, che anche su queste basi potrebbe avviarsi a soluzione!

3) Ahimé, la volontà politica di distruggere la Compagnia di bandiera, a favore degli...amici, mi pare l'ipotesi più probabile e quella che appare si stia continuando a perpetrare, malgrado tutto e contro gli interessi della Compagnia di bandiera, dei suoi dipendenti e di noi italiani tutti. D'altra parte questo è un meccanismo ben sperimentato nel passato nel nostro paese: cioè deprezzare per svendere-regalare....!

Se così è, non rimane che schierarsi dalla parte dei lavoratori e fare il tifo perchè l'Alitalia, che finora è stato un gioiello del made in Italy, non vada perduto per gli interessi personali dei soliti potentati economico-politici italiani!
Se fosse sincera l’affermazione del commissario Fantozzi (purtroppo gli credo poco, perché lo conosco), e cioè che “Alitalia continuerà a volare fino a che ci sono i soldi”, allora potremmo scoprire la bella sorpresa che Alitalia volerà ancora per molto tempo!


Andrea Volpe

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Andrea,

mi permetto di trasmettere alcuni dati sul fenomeno Alitalia.

Non tutti sanno che per assicurare il funzionamento dei 5 aerei-cargo di Alitalia sono stipendiati 135 piloti, ovvero 27 piloti per aereo per poter effettuare i turni! Le altre compagnie ne tengono mediamente 5 ad aereo, pur volando 900 ore all'anno contro le 571 ore dei piloti Alitalia!

Per evitare lo stress, dei pulmini-taxi prendono e lasciano i piloti presso il loro domicilio, tutto a spese della compagnia. A Venezia sono delle motovedette che li accompagnano al Lido presso il lussuosissimo Hotel des Bains, noblesse oblige, dove pernotta tutto il personale di bordo!

Come si concluse la cosiddetta guerra delle cuccette? Non tutti sappiamo che su 17 aerei adibiti ai voli superiori alle 11 ore, 4 velivoli non erano dotati di cuccette per il riposo dei piloti. Allora i sindacati quantizzarono questa assenza con un premio di 1800 euro al mese e questo bonus fu elargito ai 350 piloti dei 17 long-courriers!!!

Veniamo a Malpensa. Malpensa è in concorrenza con gli aeroporti di Torino, Genova, Brescia e Venezia che offrono collegamenti con tutta Europa.
Le sue due piste sono distanti l'una dall'altra 808 metri contro i 1200 regolamentari ed insieme o non funzionano o funzionano malissimo!
I dipendenti non hanno mai accettato il trasferimento da Roma a Malpensa. Così l'80% del personale risiede a Roma mentre la capitale totalizza il 40% del traffico!
Risultato ovvio: i voli Roma-Milano del mattino e Milano-Roma della sera sono monopolizzati dai dipendenti Alitalia che vanno a lavorare o tornano a casa! Con tanti posti in meno per la clientela pagante!
Invece per chi è costretto a trascorrere la notte a Milano, Alitalia paga ogni anno 600 camere negli hotel dell'aeroporto!

Quando negli anni novanta tutte le compagnie al mondo riducevano il proprio personale, Alitalia assunse 4520 dipendenti tra il 1996 ed il 2001!

Arriva l'11 settembre 2001 ed il trasporto aereo va in comna mentre il personale Alitalia è in super-esubero!

Esiste una commissione composta da 8 persone, tutti regolarmente stipendiati, con un unico incarico: dare un nome ai nuovi aerei della compagnia!!

I voli Alitalia tra l'Italia ed il Messico furono aboliti nel 1985, ma fino al 1999, per altri 14 anni, fu mantenuto un ufficio Alitalia a Città del Messico con 15 stipendiati!!

Infine una chicca: dopo aver distrutto il sistema ferroviario italiano, Giancarlo Cimoli passò ad Alitalia e come primo provvedimento si auto-attribuì uno stipendio sei volte superiore a quello dei suoi omologhi di Air France o British Airways. Quando fu liquidato, lasciando la compagnia nel caos, venne premiato con una buona-uscita di 6 milioni di euro.

ALLA FACCIA DEL RISPARMIO!!!!!!!!!

Giovanni Graffeo