lunedì 25 maggio 2009

L'orgoglio perduto dei Siciliani

Figura mitica della Città di Palermo, essa è una metafora del popolo siciliano, spesso non sufficientemente compresa: un Re seduto su una roccia, che rappresenterebbe il suo trono, con il corpo da giovane e il volto di vecchio, una corona ducale e un serpente che gli si insinua dentro il suo petto, gli succhia il sangue e gli dilania la carne.
A Palermo il genio è raffigurato in diversi significativi luoghi: nel mercato della Vucciria, sulla fontana di Piazza della Rivoluzione, in Piazzetta Garraffo, sullo scalone principale di Palazzo delle Aquile, in una fontana di Villa Giulia, all’esterno della Cappella Palatina ed infine, il più antico, vicino al vecchio molo del porto.
È sorprendente che la Statua simbolo di Palermo sia un Re che abbraccia un serpente.
Nel serpente la tradizione identifica il dominatore straniero: Il Re Palermo lo abbraccio, ma l’invasore serpente lo divora...! Penso che più espliciti di così non si possa essere nell'iconografia simbolica del carattere siciliano.
E gli invasori non sono solo quelli che vengono da fuori, ma anche e soprattutto i locali che si asservono ai dominatori!
Dovremmo riprenderci l'orgoglio perduto che questa politica ha ridotto a bisogno e sopravvivenza!

Andrea Volpe