martedì 16 dicembre 2008

Politica, mafia, malcostume e sanità

Nella stampa dei giorni scorsi sono circolate dichiarazioni contro l’Assessore Regionale alla Sanità Massimo Russo, considerato reo di avvertire l’opera di mafia e clientelismo nel sistema sanitario della nostra Isola. Gli appunti sono pervenuti da parte di alcuni politici, come Vizzini e Caputo, ed hanno il seguente tono: «Se l'Assessore Russo sa i nomi, perchè non li fa»!
Certo non è meritevole per questi politici che io adesso mi trovi costretto a ricordare che in Sicilia la mafia spesso si respira, come un diffuso gas tossico, ma è cosa veramente complicata e difficile riconoscere dove quest’aria insalubre venga prodotta e inquinata.
Per questo, sarebbe compito della politica non colpevolizzare chi si sente soffocato da quest'aria pestifera, ma adoperarsi perchè arrivino correnti fresche e pulite che possano spazzare via tutto ciò che c'è di compromesso e stantìo nella politica siciliana!
Ben altro, mi pare, dovrebbe essere l'atteggiamento da tenere.
I materiali di consumo acquistati in emergenza a prezzi esorbitanti dalle strutture sanitarie, perchè chi è addetto al servizio di espletare le gare non fa il suo dovere, l'endemica disorganizzazione delle strutture sanitarie pubbliche, la dissonanza tra personale inutilizzato e personale sovraccarico di lavoro, il privilegio di personale sanitario assunto e protetto dal potente politico di turno e la consequenziale sperequazione di trattamento, assieme a tanti altri costituiscono fatti che sono sotto gli occhi di tutti!
Di questo dovrebbero occuparsi i politici e, di conseguenza, adoperarsi affinché un assessore di buona volontà possa operare proficuamente!
E questo appello ai politici non può essere differenziato tra politici di sinistra e politici di destra, ma è un appello che va indirizzato indistintamente a tutti, perchè tutti in questo campo hanno qualcosa da farsi perdonare!
E a qualunque politico, di destra o di sinistra, che si opponga a questa rifondazione del servizio sanitario regionale, è addebitabile la volontà sospetta di voler mantenere lo "status quo".
Questo è il tipico caso in cui il farsi indietro dei politici di sinistra, solo perchè opposizione, sarebbe la dichiarazione esplicita di connivenza con ciò che c'è di più oscuro ed inquietante nella politica malata della nostra Isola.
Qualcuno, sia a destra che a sinistra, l'ha capito.
Speriamo che i rigurgiti di politici, come quelli sopra segnalati, siano sempre più rari e marginali e si possa procedere realmente sulla via del progresso e del risanamento etico e culturale delle nostre istituzioni.

Andrea Volpe

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